top of page

- ISOLA DI EÈA -

Giunti sulle coste del Lazio, l'eroe Ulisse incontra la maga Circe, la temibile donna trasformerà i compagni dell'eroe greco in porci e ingannerà quest'ultimo con un filtro d'amore. 

Meglio bestie che uomini

Il dialogo si svolge tra Circe, Odisseo e Grillo (= Grugno o analogo)

 

Odisseo: Su, Circe, pensa che gloria ne avrei, se potessi salvare non solo i miei compagni, ma anche gli altri che tieni qui prigionieri, quei poveretti che hai mutato in lupi, leoni, porcelli: se potessi farli tornare uomini, senza farli vivere come bestie, in modo così ignobile…

Circe: Ma perché, per la tua ambizione, vuoi rovinare la vita non solo ai tuoi compagni – che mi hai costretto a rendere di nuovo umani – ma anche a degli estranei?

Odisseo: Ma cosa dici? Solo se mi streghi posso convincermi che sia meglio essere bestie che uomini…

Circe: Non mi sembri proprio il giudice migliore su quale sia la felicità: abbandoni il mio letto, e che letto, quello di una dea, per tornare dalla tua Penelope, che sarà pure fedele, ma, permettimi, ora è un  po’ stagionatella…

Odisseo: Gelosia di donna, non di dea… Ma non litighiamo, su, liberali e concedimi questo merito.

Circe: Chiedigli prima se accettano di essere ‘liberati’; se dicono di no, vedi se riesci aconvincerli: sei un gran parolaio, e certo ci riesci.

Odisseo: Mi prendi in giro? E come ci posso parlare finché sono asini, leoni, porcelli?

Circe: Ci penso io, te li renderò capaci di capire e rispondere: guarda, ne basta uno che parli per tutti. Ecco, parla con lui.

 

Fa avanzare un maiale. Si notano comunque altre bestie (asini, leoni, lupi… a gusto)

 

Odisseo: Maialino maialetto, poverino poveretto… Ma come lo chiamo, Circe? Come si chiamava da uomo?

Circe: Ma che importa come si chiamava? Chiamalo Grugno, se vuoi. Io vi lascio da soli, che non si dica che rifiuta per paura di me…

 

Grugno: Salve, Odisseo

Odisseo: Salve a te … Grugno

Grugno: Cosa vuoi chiedere?

Odisseo: Io so che siete nati uomini e mi dispiace per tutti voi che ora stiate così… ma coraggio, ho chiesto a Circe di farvi tornare uomini…

Grugno: Ma sei pazzo? Noi vogliamo restare animali!

Odisseo: Ma come? (declamando) Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir…

Grugno: Oddio, no! Pure tu col dantedì! Zitto, piuttosto, e ascolta. Dicono che ami il canto: non saremo le sirene, ma, se permetti…

 

Iniziano a cantare:

Nella casa della Circe, come si sta ben

lupi, asini, maiali, felici più di te!

 

Qui si mangia e non si zappa – ia ia o

questa terra è una cuccagna – ia ia o

 

Grugno: Vedi, quest’isola di Circe produce tutto in abbondanza, naturalmente, senza dover penare… Ma non è solo questo, noi bestie siamo filosofi perfetti: limitiamo i desideri a quelli naturali e necessari:

 

c’è la pappa (la pappa la pappa la pappa la pappa)

c’è la cuccia (la cuccia la cuccia la cuccia)

Nella casa della Circe, come si sta ben!

 

Mica andiamo cercando il sushi o il caviale, o scarpe di Prada e alberghi a cinque stelle: una stalla è sufficiente. E non è solo il vitto e l’alloggio: è che qui, senza voi umani, siamo liberi!

 

E poi, siamo di gran lunga più virtuosi di voi (dillo pure a padre Dante)

Naturalmente coraggiosi – pensa al leone, o alla leonessa –altro che Achille!

Ma anche saggi: quale città è meglio amministrata di un alveare?

Temperanti, mai avidi: guarda, una volta anch’io ero abbagliato dall’oro, dalle ricchezze, ora invece sono libero: oro o argento per me sono come sassi e preferisco di gran lunga un po’ di fango in cui rotolarmi…

E non parliamo della lussuria: i maiali non sono affatto maiali. Cerchiamo l’amore quando serve, senza inganni, belletti, perversioni…

 

 

Conclusione con la resa di odisseo

Classe VT

La classe voleva proporvi una piccola scherzosa rappresentazione teatrale ma, per mancanza di tempo, non è riuscita a metterla in scena. Vi lasciamo quindi il nostro copione, speriamo possiate dilettarvi mettendola in scena voi stessi. 

bottom of page